In molte situazioni, per risolvere il problema che affligge il paziente diventa necessario eseguire un intervento chirurgico. Ovviamente, l’intervento sarà quello specifico per il singolo caso, ma una domanda che spesso si fa chi deve essere operato è “ma quale tipo di anestesia mi farete?”.
La richiesta è sempre quella di non sentire dolore, ma spesso questo viene erroneamente associato alla perdita di coscienza. In realtà l’anestesia e la perdita di coscienza sono due fasi nettamente distinte e diverse.
L’anestesia consiste infatti nell’abolire la sensazione di dolore agendo sulle via di comunicazione neuronale di trasmissione dello stesso: in spiccioli l’atto chirurgico crea dolore, ma la trasmissione del dolore al sistema nervoso centrale e/o la sua elaborazione vengono bloccate.
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Una volta che viene posta l’indicazione ad un intervento chirurgico e si è stabilito cosa è necessario fare, la domanda seguente è sempre: quanto tempo dovrò aspettare per essere operato?
Escludendo i casi urgenti, per cui si identifica un percorso a parte, e non potendo operare tutti nello stesso momento, si crea una lista di attesa: i casi vengono messi in un ordine di priorità, che dipende da diversi fattori.
Calcoli trovati occasionalmente?
La presenza di calcoli nella colecisti può essere un reperto occasionale, di solito durante una ecografia dell’addome eseguita per i motivi più disparati.
Il paziente spesso è quindi asintomatico, o segnala solo sintomi di poco conto, quali una difficile digestione o un senso di peso post-prandiale, senza mai correlati alla presenza dei calcoli.
E’ naturale, in questi casi, chiedersi se sia indicato procedere ad un intervento chirurgico e quando, oppure se sia preferibile attendere.
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Tra le cause di dolore anale, sicuramente la più frequente è l’insorgenza di una ragade. La mucosa anale è abbastanza delicata, soprattutto a livello delle zone (commissure) anteriore e posteriore, le più sollecitate a livello meccanico nel movimento di allargamento dell’ano durante la defecazione: è quindi in queste zone che il rivestimento mucoso più facilmente si può lesionare. Spesso, l’insorgenza di una ragade vede come causa iniziale un trauma sulla mucosa.
Quasi sempre, in occasione di un periodo di stipsi, aumenta lo sforzo defecatorio ed il passaggio di feci particolarmente dure può innescare il meccanismo di formazione della ragade, provocando la prima lesione.